“AMORIS LÆTITIA”
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Erio Castellucci ci aiuterà a leggere l’Esortazione Apostolica postsinodale Amoris Laetitia.
All’interno dell’evento dell’Anno Giubilare della Misericordia e dopo aver celebrato eccezionalmente ben due Sinodi sul tema del matrimonio – famiglia, Papa Francesco in data 19 marzo ha offerto a tutta la Chiesa la sua Esortazione Apostolica postsinodale Amoris Laetitia. In coerenza con il pensiero di essere una Chiesa in uscita e con un fare missionario affascinante, Francesco sembra abbia voluto collegare il suo primo scritto programmatico del pontificato Evangelii Gaudium a questo speciale intervento: “Dalla gioia del Vangelo alla gioia dell’amore”.
Siamo esortati, quindi, ad un’accoglienza piena, docile e cordiale di questo documento, espressione del Magistero e della sollecitudine pastorale del Santo Padre per la Chiesa universale in questo preciso momento storico.
I nove capitoli che compongono la Amoris Laetitia raccolgono sostanzialmente gran parte dei documenti finali dei Sinodi, rispettivamente la Relatio Synodi del 2014 e la Relatio finalis del 2015, con aggiunte originali come si nota nel IV capitolo sull’amore coniugale, letto prendendo spunto dall’Inno alla Carità di San Paolo (1Cor 13,4-7), e nel capitolo conclusivo sulla spiritualità matrimoniale.
Nello sforzo di avvicinarsi a tutti i fedeli, citati nell’indirizzo iniziale, il tenore del linguaggio è sempre colloquiale e la volontà pastorale, più volte espressa, è quella di rilanciare il Vangelo del matrimonio e della famiglia.
La direttrice della misericordia si esprime particolarmente nelle caratteristiche di integrazione e di inclusione, di accompagnamento paziente e di cammino graduale; soprattutto, però, è il discernimento evangelico e comunitario l’elemento emergente, una prassi pastorale sempre più necessaria per le molte situazioni di complessità coniugale.
Proprio su quest’ultimo pensiero occorre cercare insieme di rispondere con verità e carità alle diverse condizioni di tanti fedeli che, ad oggi, rischiano di veder aggravato il dolore di lacerazioni familiari con una sensazione di marginalità ecclesiale, poca accoglienza e giudizi inappellabili.
Papa Francesco non ci chiede di cambiare la dottrina, ma semmai esorta a convertire sempre di più alla prassi evangelica il nostro essere servitori della Chiesa, ministri di Dio per il bene del suo popolo.  È un cambiamento di mentalità quello che la Amoris Laetitia ci propone, un nuovo modo di incontrare le persone, nelle loro fragilità e nelle loro storie bisognose di rinnovata speranza.
Non sappiamo ancora analiticamente, caso per caso, quello che ci verrà chiesto e come dovremo rispondere, ma è altrettanto innegabile che la fedeltà al Vangelo e all’uomo contemporaneo ci impongono di “alzare l’asticella” nella proposta del cammino di santità familiare.
Per evitare ogni tentazione di soluzioni semplicistiche e autoreferenziali, oppure all’opposto di chiusure pregiudiziali, occorre una lettura attenta e pacata, completa nel suo testo e inserita in tutto il Magistero pontificio precedente, facendone oggetto di riflessione e di meditazione, sia personale che comunitaria.
Nel frattempo non ci è chiesto variazioni di prassi in merito alla celebrazione dei sacramenti (penitenza ed eucarestia) per i fedeli conviventi o sposati civilmente.
Ci è chiesto di rimanere in attesa, senza anticipare decisioni affrettate, di future precisazioni in merito ad alcuni ruoli e compiti in ambito liturgico e pastorale (ad es. i ruoli dei padrini/madrine per battesimo e confermazione, catechisti, lettori, membri del C.P.P., etc.), in ascolto di quanto la Conferenza Episcopale Italiana e la stessa Santa Sede verranno prossimamente a meglio specificare.