“La nuova evangelizzazione e i cristiani laici oggi”
La gioia di essere cristiani è l’antidoto alla “noia” di fare i cristiani.
Questa è l’indicazione suggerita da mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, intervenuto in occasione dell’apertura del terzo anno accademico dell’Istituto superiore di scienze religiose “Sant’Apollinare” in Forlì. La preoccupazione del Papa e i suoi solleciti per una nuova evangelizzazione è stato il tema della “lectio magistralis” che ha guidato i numerosi presenti nell’Aula magna dell’Istituto di via Lunga in una lettura del presente, tempo in cui pare si sia caduti in un “letargo di fede”. Alle domande dell’umanità, infatti, si tende sempre più a rispondere col sincretismo, col neopaganesimo, con una religiosità fai da te “destinata all’appagamento personale”. Tuttavia, come ha spiegato mons. Lambiasi: “Non è tutto nero, il seme c’è, noi dobbiamo preoccuparci del terreno. E chiederci se il seminatore crede nel seme”. A questa lettura, corroborata da testi di Benedetto XVI, è seguita una serie di proposte per riannunciare il Vangelo in un’Italia e in un’Europa sempre più confuse e smemorate. Un decalogo per la nuova evangelizzazione e per i cristiani laici per ricordare che “chi segue Cristo, l’uomo perfetto, si fa più uomo”. Tra le indicazioni date da mons. Lambiasi si afferma che “l’evangelizzazione nasce da un’autentica e profonda esperienza di Cristo” pertanto è “un’esigenza irrinunciabile”. Inoltre, “il primato spetta alla fede, e occorre annunciare il messaggio vitalmente, con fatti di vangelo” perché “la nuova evangelizzazione o è nuova o non è vera evangelizzazione”. I cristiani laici, inoltre, si riconoscono da come vivono il quotidiano, il lavoro, il rapporto col denaro, gli affetti, la fragilità, la festa e l’impegno per la cittadinanza. L’Istituto superiore di scienze religiose “Sant’Apollinare” di Forlì, come ha dichiarato il direttore, padre Dino Dozzi, conta 221 iscritti romagnoli, ma anche da Bologna, Ferrara, Adria. Sorto con l’impegno delle diocesi di Forlì-Bertinoro, Imola, Faenza–Modigliana, Ravenna-Cervia e Cesena-Sarsina, è collegato alla Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna, retta da padre Guido Bendinelli e ha come moderatore mons. Lino Pizzi. Ha sede nel seminario vescovile di Forlì, i cui spazi al piano terra sono stati completamente rinnovati. “Un istituto che è anche una comunità” come ha affermato mons. Tommaso Ghirelli, vescovo di Imola, presiedendo la messa di inizio anno accademico, con l’auspicio che sia “lievito per il laicato con particolare attenzione alla dottrina sociale della Chiesa”.